Editore:
Mondadori
Data di
pubblicazione: 10 febbraio 2015
Prezzo:
15.00
Pagine: 209
TRAMA: Visto
dal di fuori, Guido Masetti sembra il fidanzato ideale. Insegnante di lettere
in un liceo di Napoli, amato dai suoi studenti, sensibile e idealista, sempre
cordiale con quelli che incontra a partire dal proprietario del chioschetto
dove, ogni giorno, compra fiori freschi per la fidanzata... È così che lo vede
Giada, che però è separata da lui da un muro: una parete vera e propria, quella
che divide la cucina di lei dal salotto di lui. Lei ha trentasei anni, fa la
scrittrice di favole per bambine che sognano di diventare principesse ed è
delusa dall'amore. Sogna un uomo romantico e divertente con uno sciame di
grilli per la testa. Proprio come quel vicino di casa tanto sorridente e...
così dolce con la sua fidanzata. Già: la fidanzata, ecco il problema. Le cose,
però, a volte cambiano quando meno ce lo aspettiamo. Guido viene lasciato e
cade in depressione. Ma proprio quando Giada sta per fare un passo verso di
lui, qualcuno la precede. È Silvia, giovane e bellissima come un angelo. Suona
alla porta di Guido e a entrambi basta uno sguardo per capire di avere molte
cose in comune, cominciando dagli impressionisti francesi per arrivare alla
passione per il Milan. Silvia è semplicemente... perfetta! Ma sarà proprio
vero? E come mai Silvia sembra non volere farsi vedere da nessuno degli amici
di Guido? È possibile che non sia come appare? In attesa di vederne la versione
cinematografica diretta da Alessandro Genovesi e con un cast stellare (Claudio
Bisio, Frank Matano, Valentina Lodovini, Chiara Baschetti e con la
partecipazione straordinaria di Ornella Vanoni e Renato Pozzetto), questa
storia di amore e di sogni diventa un romanzo trascinante, scritto da una delle
più promettenti e amate giovani autrici italiane. Una commedia romantica che sa
farci riflettere su quello che in amore è reale e quello che non lo è, su
quanto a volte qualche difetto sincero sia meglio di un'incredibile
perfezione...
LA MIA RECENSIONE: I
Protagonisti di questo romanzo sono Guido e Giada.
Giada
ha 36 anni, scrive racconti per bambini e sogna proprio di trovare il principe
azzurro e vivere la favola che racconta nei sui libri. Ha un animo Hippie e
romantico. Ama i vestiti dalle stampe bizzarre, i gonnelloni ed ha alle spalle
un matrimonio lampo (un lunghissimo mese dopo una conoscenza di un mese!) con
un bikers di nome Giacomo detto Joe. Giada cerca un compagno che sia un
sognatore come lei, che torni a casa cantando e magari portandole un mazzo di
fiori.
Da un anno vive in un condominio al Vomero, e attraverso piccoli momenti
di vita rubati con le orecchie incollate alle pareti, incontri fugaci per le
scale o in ascensore, si è ritrovata a vivere
un amore platonico e a senso
unico per il vicino di casa. Quando si incontrano diventa un’adolescente
impacciata, ma tra le mura di casa, la stalker che è in lei la induce
anche a rischiare la vita, allungandosi
dal cornice del balcone, pur di spiare nella cucina di Guido. Ma Giada non lo
“perseguita”. Silenziosamente e con discrezione vuole solo conoscere le sue
passioni e le sue abitudini, consapevole che Guido è impegnato e manco conosce
il suo nome!!!
Guido
è un insegnante di italiano, milanese trapiantato a Napoli. Non è il classico
Adone che attira lo sguardo delle donne, (se vogliamo dirla tutta, non ha
nemmeno un capello in testa!!!) ma è dolce e premuroso e la sua bellezza
prescinde dall'aspetto estetico. Ama le poesie, l’arte e guardare le partite
del Milan. È un sognatore che gira per la città con la sua bicicletta
elettrica e ogni venerdì da sette anni, porta alla sua fidanzata un mazzo di
fiori, convinto sia il gesto più romantico del mondo. La fidanzata in questione
è Anna, avvocato di 36 anni, bellissima ma con la puzza sotto il naso. Il
venerdì per lei è “il giorno dei morti”, ovvero, una seccatura… perché lei dei
fiori proprio non sa cosa farsene. Anna e Guido convivono da tre anni e per lui
Anna è la sua anima gemella.
Personalmente
ho odiato Anna dalla prima frase che le è uscita dalla bocca, e andando avanti
con la lettura, la mia naturale avversione ha trovate altre conferme. Quando
mollando Guido dice: “Voglio andare via” un “Olèèèèè” mi è sgorgato dal
cuore!!! Vai Anna, vai… liberaci della tua fastidiosa presenza!!!
“ Tu sei
perfetto. Sei troppo perfetto, è questo il problema. Fai tutto quello che una
donna si aspetta, regali premure, gentilezza.”
Anna,
ma sei seria!? Come dice un detto : “Chi ha i denti non ha il pane e chi ha il
pane non ha i denti”!!!!
Mi
stavo giusto chiedendo quale donna fuori di senno potesse lasciare un uomo
perché troppo perfetto, ed ecco che l’autrice ha prontamente risposto alla mia
domanda: una donna che ha conosciuto uno skipper svedese di nome Gunnar! È lui
il colpevole! Biondo, muscoloso, tatuato e con una camicia Hawaiana mi ha
riportato alla mente il “Bonus” di Avanti un altro! Temo però che il Q.I. di
Gunnar sia ai minimi storici!!!
A
dare il colpo di grazia finale a Guido ci pensa sempre la stimata Anna che informa
l’ormai ex fidanzato, di essere incinta. Guido è sterile. Sbam! Penso che
passare un quarto d’ora come quello in cui si svolge tutto questo, sia come sbattere
contro un muro a 200 Km/h!!! Ovviamente anche per Guido ci saranno delle
conseguenze, imprevedibili, bizzarre e a tratti drammatiche.
“ Ogni
esperienza, anche la più triste, insegna qualcosa. Non rimpiango nulla, io sono
così. Io porto fiori e sfogliatelle. Chi cerca un uomo che porta solo il
proprio ego, vada a cercare altrove.”
Giada dal suo appartamento ha assistito in diretta alla scenata, e
preoccupata per Guido, prepara un “panino salva-cuore” corredato di post-it con
frase poetica della Dickinson, e lo lascia davanti alla porta di Guido. Forse è
arrivato il momento di agire. Ma Giada è discreta e sensibile, e cercando di
entrare nella vita di Guido in punta di piedi, si fa soffiare l’occasione da
sotto il naso dalla nuova vicina. Silvia decisamente non entra nella vita di
Guido in punta di piedi, tutt’altro. Nel giro di un nano secondo il cuore
sbriciolato del povero Guido ha iniziato a battere all’impazzata per Silvia,
che sembra in tutto e per tutto la sua metà della mela. Silvia è perfetta, ma
esiste una donna perfetta?
Inizia
così la strampalata storia tra Guido e Silvia, con la supervisione della nostra
stalker che, con l’orecchio sempre teso, cerca di capire chi sia questa donna
misteriosa e come abbia fatto a far capitolare Guido in un battito di ciglia (e
che ciglia!!!)
Non
voglio aggiungere troppi particolari per non rovinarvi la lettura. La storia è
originale e ben scritta e anche se mi impegno, non riesco a trovare dei difetti
a questo libro. Lo stile della Giusti è brillante e divertente. Passa da una
prosa aulica a battute in dialetto napoletano, mixando il tutto in maniera
perfetta e mai artificiosa. Alcune scene mi hanno fatto morire dalle risate, lasciandomi
poi con un retrogusto amaro in bocca. Non c’era molto da ridere in effetti
(lol). La storia fa riflettere su molto aspetti, soprattutto sull’abbandono e
il diverso modo che ognuno di noi ha di affrontare il dolore, ma la Giusti ci
pone davanti a queste riflessioni con ironia e senza drammi
I
personaggi sono ben descritti, a partire dal vero protagonista del romanzo,
cioè Guido fino ai genitori milanesi di lui. I capitoli si susseguono in un
ritmo incessante che rende difficile interrompere la lettura, e ognuno è
raccontato dal punto di vista di un diverso personaggio. Per la maggior parte
si alternano i racconti di Giada e Guido, ma c’è spazio anche per personaggi secondari come Paolo, ex alunno e
ora amico di Guido.
Ho
amato Giada dall’inizio e mi sono rivista molto in questa donna. Lei che
osserva con attenzione, ma senza farsi notare, che ha la sensibilità di capire
cosa dire e cosa tacere. La classica crocerossina che però non vuole cambiare
il suo uomo, ma vuole essere per lui un sostegno. Lei che è una sognatrice e che
crede non tanto all’uomo perfetto, ma all’uomo perfetto per lei, e non si
accontenta di niente di meno.
“ Non siamo
amanti perfetti da film, i nostri corpi non sono marmi levigati e io non
indosso una biancheria intima da catalogo. Siamo noi, coi calzini che non
vogliono saperne di sfilarsi, gli slip semplici e le maniglie dell’amore. Non
ci esibiamo in esperimenti da contorsionisti. Ci amiamo e basta.”
VOTO:
Questa recensione è stata scritta da MONIA
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