Genere: New Adult
Editore: Newton Compton
Data di
pubblicazione: 19 febbraio 2015
Prezzo: 9.90
Pagine: 256
Serie: Fall Away #1.5
TRAMA:Sei mai stato così arrabbiato che le cose che un tempo ti
facevano male adesso ti fanno sentire vivo? Hai mai provato cosa significa
essere insensibile a tutte le emozioni? Gli ultimi anni sono stati così per
Jared. Un viaggio tra la rabbia e l'indifferenza, senza fermate intermedie.
Alcuni lo odiano per questo, altri hanno paura di lui. Ma niente e nessuno può
fargli del male perché a lui non importa di niente e di nessuno. Tranne che di
Tate. La ama così tanto che certe volte gli sembra addirittura di odiarla. Odia
il fatto di non riuscire a lasciarla andare. Un tempo erano amici, ma poi Jared
ha capito che non riusciva a fidarsi di lei né di nessun altro. L'ha ferita,
respingendola, anche se ne ha ancora bisogno. Litigarci, sfidarla, prenderla in
giro fino ad arrivare a perseguitarla, lo fa sentire vivo, un uomo. Tate, però,
un bel giorno parte e sta via per un intero anno e quando ritorna sembra
davvero molto cambiata. Il rapporto tra lei e Jared non potrà più essere lo
stesso...
LA MIA RECENSIONE: Come già
sapete, la sottoscritta ha un debole per Jared. Leggendo “Mai per amore” (Fall
Away #1) i miei occhioni verdi hanno pian piano assunto una strana forma a
cuore, e quando ho finito di leggere il libro ho avuto una mezza crisi esistenziale. Sapevo che sarebbe uscito
il pov di Jared ed ero talmente impaziente, che in preda alla follia ho persino
scritto su Twitter alla Newton Compton perché volevo a tutti i costi sapere la data di uscita in Italia! Ora immaginatevi la mia gioia quando ho finalmente
avuto questo libro tra le mani!!!
Jared
abbiamo imparato a conoscerlo attraverso Tate nel primo libro, ma diciamolo,
chi ci ha capito qualcosa della personalità enigmatica e contraddittoria di
questo ragazzo?! Non so quante volte ho
imprecato dentro di me chiedendomi: “perche!?”. Perché quello stronzetto che,
evidentemente è cotto e stra cotto, si comporta così? Cosa diavolo starà
passandogli per il cervelletto bacato in questo momento?!
Rullo di tamburi… La Douglas praticamente ci ha fornito il manuale
delle istruzioni :)
Ma partiamo
dal principio.
Nel primo
capitolo l’autrice ha ben pensato di raccontarci un episodio della vita dei due
protagonisti che in “Mai per amore” era
stato omesso, ovvero il loro primo incontro. Troviamo quindi una versione in
miniatura di Jared e Tate a dieci anni, che si incontrano sull'albero che
diventerà il simbolo della loro amicizia.
“ Mi chiamo Tatum, ma
tutti mi chiamano Tate. Tatum non mi piace.Ok?”
Wow!!! I pov
di solito risultano un po’ noiosetti perché in fin dei conti ci vengono
descritte delle scene che già conosciamo. Devo ammettere che la Douglas mi ha piacevolmente
sorpreso con questo inizio, non scontato come mi sarei forse aspettata.
Nel secondo
capitolo li ritroviamo sei anni dopo. Hanno 16 anni e ne sono già passati due
da quando hanno smesso di essere amici. Da qui inizia il viaggio nella mente di
Jared. La Douglas pagina dopo pagina cerca di farci capire le motivazioni che
stanno dietro il comportamento contraddittorio e spesso crudele di Jared. Per lui rendere Tate
un’emarginata è una specie di missione. Ma perché? Tutto è nato dalla fatidica
estate che ha passato con suo padre e suo fratello, questo lo sapevamo già, ma
adesso abbiamo particolari in più che ci aiutano a comprendere e anche a
giustificare in parte le sue azioni. L’autrice si sofferma per una buona parte
del libro a raccontare il rapporto complicato (eufemismo del secolo!!!) che
Jared ha con suo padre.
Onestamente il papà è una delle figure che meno mi ha
convinta, perché l’odio che prova nei confronti dei figli e il suo accanimento
nel perseguitarli, mi è sembrato eccessivo e
forzato ai fini narrativi. Da un altro lato però, basta accendere la TV e ascoltare un qualsiasi telegiornale per rendersi conto che a volte, davvero
“la realtà supera l’immaginazione”, per cui non mi sento di criticare in modo
assoluto la scelta della Douglas. Fortunatamente a compensare questa figura
malvagia ci pensa in parte il papà di Tate, James, che, mentre sua figlia è in
Francia, si occupa di Jared e cerca di aiutarlo a uscire dai casini in cui si
ficca continuamente. Non solo, arriva persino a prendere a mazzate la sua auto
pur di dare a Jared uno svago che gli tenga la mente occupata. Obbiettivo
raggiunto. Dedicarsi a riparare l’auto di James, migliorare i voti scolastici
e andare a trovare suo fratello ogni
settimana lo aiutano a non pensare sempre a Tate che si trova in un altro
continente. Almeno fino a quando non torna… e…
“ Tutto mi scivolava
addosso, perché non mi importava più di niente. Fino a undici mesi dopo, quando
in una calda notte di agosto una ragazza con gli occhi burrascosi e splendenti
capelli biondi non mi soffiò di nuovo dentro il fuoco e la vita.”
La storia la
conoscete, ma sarà davvero interessante e sorprendente riviverla con gli occhi
di Jared.
Tatum
raccontata da Jared appare ancora più tosta e determinata di come l’avevamo
conosciuta, mentre per quanto riguarda lui, la Douglas, piano piano, ci fa
capire come il personaggio duro e insensibile che Jared si è cucito addosso sia
solo una maschera. Ci fa capire quanto è diviso e combattuto tra l’amore
irrefrenabile e il piacere che prova
odiando Tate. Perché quando Jared si concentra su questo odio dimentica tutto
lo schifo che lo circonda: la madre alcolizzata che non c’è mai, il padre che
lo disprezza più di ogni altra cosa al mondo e suo fratello Jax ,che vorrebbe
aiutare ma non può.
Jared è un ragazzo diviso dai sentimenti contrastanti che
prova, e lo specchio di questa scissione è suggerito da una cosa semplice e
banale come può esserlo un nome. Quando si rivolge alla sua bionda preferita la
chiama sempre “Tatum” ma nella sua testa, quando pensa a lei, è da sempre la
sua piccola “Tate”.
La purezza dell’amore di questi due ragazzi,
che riesce a superare anche il male che si sono fatti è sicuramente un
messaggio positivo. Quando ci si ama davvero e si è uniti, non c’è cosa che non
si possa superare! The power of love :)
“ Aveva tutto il
diritto di non perdonarmi. Ma sapevo che lo avrebbe fatto.
Forse è proprio
questo che mi sfugge dell’amore.
Non lo si dà solo a
chi se lo merita.
Non lo si può
controllare.”
VOTO:
Questa recensione è stata scritta da MONIA
Nessun commento:
Posta un commento