venerdì 6 marzo 2015

Con un poco di zucchero - Chiara Parenti

Con un poco di zucchero la pillola va giù, la pillola va giù, la pillola va giù.
Basta un poco di zucchero e la pillola va giù... Tutto brillerà di più!
BUONGIORNO CARI LETTORI! 
Nuova recensione tutta made in Italy

Titolo: Con un poco di zucchero
Autore: Chiara Parenti
Casa editrice: Rizzoli You Feel 
Data d’uscita: 30 Ottobre 2014

Prezzo: 2,49 (ebook)
Pagine: 124

TRAMA: A trent’anni suonati Matteo Gallo, aspirante scrittore senza soldi e senza speranze, è costretto a vivere con la sorella Beatrice e “loro”, Rachele e Gabriele, i due scatenatissimi nipotini. Nessuna delle tate finora ingaggiate è riuscita a domarli. Ma ecco che, come per magia, un pomeriggio di fine settembre, un forte vento che spazza le nubi dal cielo porta tata Katie. 
Beatrice e i suoi bambini restano subito incantati da questa ragazza inglese un po’ stravagante e scombinata, che fa yoga, mangia verdure, va pazza per i dolci... e che con le sue storie fantastiche e i suoi giochi incredibili è in grado di cancellare l’amaro della vita. Matteo invece cercherà (o crederà) di sottrarsi al suo influsso: ma sarà tutto inutile, perché Katie compirà su di lui la magia più grande. Quella dell'amore.
Dall’autrice del romanzo rivelazione dell’estate 2014 “Tutta colpa del mare (e anche un po' di un mojito)” una nuova, divertente e supercalifragilistichespiralidosa storia d’amore, che fa rivivere il mito di Mary Poppins.


  
Ogni volta che Tata Katie canta, un pettirosso muore.
L’altro giorno stava intonando qualcosa che assomigliava a Profumo di Gianna Nannini mentre cambiava lo hobbit piccolo che si era fatto la cacca addosso, quando il povero Paul ha cominciato a sniffarsi le piume verniciate sperando forse di soffocare e morire.

LA MIA RECENSIONE: A volte nella vita, piuttosto spesso, in realtà, ho provato l’impellente desiderio di regalare a qualcuno qualche seduta dallo psicologo, ed è esattamente quello che avrei voluto fare dopo appena due pagine dall’entrata in scena di Tata Katie.
Avevo sempre pensato al “pazzo” come ad una persona che udiva voci immaginarie, dialogava con coniglietti giganti di nome Frank e ingeriva tante belle pilloline di varie colorazioni.
Dopo quelle fatidiche due pagine, nel mio archivio mentale, sotto la dicitura “pazzia” vi era scritto un solo nome, a caratteri cubitali: Katie Baker.
Giuro, normalmente non sono una persona facilmente impressionabile, anche io mi porto dietro la mia bella dose di squilibrio, ma questo è un caso tutt’altro che normale.
All’inizio del romanzo, il nostro protagonista Matteo evidentemente condivide in pieno la mia opinione e, con la sua ironia che a tratti sfocia nel sarcasmo puro, ci tiene a sottolineare ogni piccola sfaccettatura della presunta nevrosi di Katie.
Quello che però cerca di nascondere fin da principio, a noi lettori e a se stesso, è che il suo animo, un po’ di sfigatello, è incommensurabilmente attratto dalla personalità spumeggiante e sopra le righe di Katie.
Non a caso il proverbio dice “Gli opposti si attraggono”.
Poteva perciò il nostro scrittore fallito, cinico e tristemente single a causa della fine della sua relazione con La Stronza, non essere attratto dalla bella babysitter dagli occhi giganti? No, decisamente no.


Se è vero che “gli opposti si attraggono” è anche vero che alla lunga “simili è meglio”.
E’ una fortuna perciò che nel corso delle pagine il nostro Mr. Incredibile si scopra essere molto più simile di quanto pensasse alla nostra Tata Katie.
A questo punto preparatevi ad essere trascinati in un vortice di situazioni deliranti, cene con i parenti, baci mozzafiato e zucchero filato.
L’ironia nel romanzo si spreca, gronda da ogni pagina ed immette il lettore in un universo fatto di dolci, tofu e borse a forma di paperella.
Ho letteralmente divorato il romanzo, ho vissuto con Matteo la scoperta della personalità di Katie, il loro litigio e la loro riappacificazione, 124 pagine non sono mai sembrate così poche.
Man mano che la storia procede, viene alla luce un altro punto di contatto tra Matteo e Katie: entrambi hanno perso un genitore in tenera età, anche se in modo diverso.
Matteo è stato abbandonato dal padre a 7 anni, mentre Katie ha visto morire con i propri occhi suo padre e il suo fratellino all’età di 5.
Attraverso la loro storia l’autrice ci mette di fronte a due modi diversi di affrontare le difficoltà: la strada più facile, quella di Matteo, che si chiude a riccio e rifiuta qualsiasi sentimento, e quella di Katie, che al contrario vive il presente con tutta se stessa.
Dallo sviluppo del romanzo emerge che la strategia vincente è sicuramente quella della tata, che con la sua simpatia e la sua pazzia diventa un esempio di vita.
Che dire? Chiara Parenti è riuscita a resuscitare il mio orgoglio italiano, che ormai era sepolto sotto strati e strati di disapprovazione, e a fare di nuovo di un prodotto made in Italy un’eccellenza.
Spero di avervi incuriosito almeno un pochino,
Un saluto

VOTO: 


Questa recensione è stata scritta da GIULIA.

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