mercoledì 1 aprile 2015

Bittersweet qualcuno come te - Rhoma G.



Self publishing
Data d’uscita: 9 Dicembre 2014
Prezzo: 2,99 (ebook)
Pagine: 623



Grace è un’infermiera e lavora a Seattle, Josh è un affermato broker di New York. Le loro esistenze  non potrebbero essere più diverse e i loro caratteri più lontani. Lei è dolce, un po’ introversa, tanto  altruista e nasconde un segreto. Lui è scontroso, un po’ egocentrico, tanto egoista e nasconde un segreto. I due ragazzi condividono un passato che, per certi versi, li ha uniti in modo indissolubile, anche se ancora non lo sanno. Un passato che tornerà a sconvolgere le loro vite. Secondo Grace esistono vari tipi di lividi; ci sono quelli sul corpo, ma anche quelli dell’anima, per esempio. E per questi, non esiste unguento che riesca a curarli. Per Grace era questo Josh, un livido sull'anima. Una chiazza scura sulla pelle lattea. E per quanto lei provasse a mandarla via, non ci riusciva. Solo Josh avrebbe potuto farlo, perché lui era il male ma era anche la cura. Un terribile incidente farà rincontrare i due ragazzi, un tempo nemici, e farà capire loro che la vita dà sempre una seconda possibilità, bisogna solo avere il coraggio di accettarla

L’amore non funziona ad intermittenza. Non puoi smettere di farlo semplicemente premendo un dito su un interruttore. L’amore si porta nel cuore, ti condiziona l’esistenza, ti comanda e, nei casi estremi, ti annienta. Bisogna imparare a gestirlo, a dominarlo e, alle volte, anche a dosarlo. 


La cosa incredibile del destino è che fa quel cavolo che vuole. Niente va come vorremmo (fortunatamente).
Perchè chi vorrebbe trovare il proprio vecchio amore (non proprio vecchio) sdraiato su una barella ricoperto di sangue? Credo nessuno.

Grace Wilson non ha scelta.
Immaginatevi la scena: dopo un massacrante turno di 14 ore, come se non bastasse, siete “costrette” ad assistere due feriti gravi, vittime di un incidente stradale. Afferrate la barella di uno dei due, e iniziate a correre con il dottore verso l’ascensore che vi porterà alla sala operatoria. Giusto per curiosità gettate uno sguardo alla faccia del malcapitato..e TA DAN! Vi ritrovare davanti la vostra ex (non tanto ex), gigantesca cotta adolescenziale.
Io sarei svenuta stecchita in un istante e, con la mia fortuna, come minimo avrei sbattuto la testa da qualche parte e al pronto soccorso ci sarei finita io.
Ma Grace, per nostra fortuna, non è così impressionabile e riesce a mantenere il sangue freddo nonostante la situazione non sia proprio idilliaca.

La calma di Grace, però, non è esattamente la caratteristica di spicco del nostro Josh. Il broker, infatti, ripresosi un pochino dall’operazione viene trasferito nel reparto di Grace e, una volta riconosciutala, scatena un putiferio difficilmente emulabile da noi comuni mortali.
Inutile dire che me la sono goduta per tutto il tempo in cui la situazione è andata avanti.
Quando poi è entrata in scena Mau-qualcosa, la ragazza d Josh dai tempi del liceo, il libro è entrato a pieno diritto nella top ten delle situazioni più imbarazzanti mai trovate in un romanzo.
E, almeno per me, imbarazzo significa tante risate.
Come ho detto prima, Josh e Grace sono uno il contrario dell’altro e questo fa sì che anche con uno scopo comune i due diano vita a una serie di situazioni esilaranti, che condurranno ad un happy ending..o forse no.
Comunque il libro ci insegna una cosa importantissima, che nessuno si è mai sentito in dovere di rivelarci: scegliete la carriera di infermiera/dottoressa oppure fatevi ricoverare in ospedale ragazze, perché ci potreste trovare una Grace-non-mi-piaccio-ma-sono-figa, un Josh-stronzetto-ma-da-infarto, una Jenny-tutta-tette o un Nick-dottore-tutto-muscoli.


Che dire, Bittersweet mi è piaciuto proprio tanto.
Ho adorato ogni battuta al vetriolo tra Josh e Grace, ogni sproloquio da psicologa improvvisata di Angela (la migliore amica di Grace), ogni assalto da piccola psicopatica con seri problemi di gestione della rabbia di Mau.
Il romanzo nel suo insieme è molto scorrevole e si legge velocemente, nonostante la sua lunghezza. Ma la cosa più sorprendente, secondo me, è che Bittersweet è un self published.
Ora, se avete letto qualche self published, sapete che la maggior parte di loro non sono malaccio, ma nessuno “spicca” per originalità o stile. Bittersweet è l’eccezione che conferma la regola.

Anche il mancato happy ending finale (ooops!) è inusuale e mi rende curiosissima di leggere il seguito, Stardust (qualcuno come me).
Per questo vi lascio e me ne vado a leggere il romanzo, voi leggete assolutamente questo e, parola di giovane Marmotta, non ve ne pentirete (se non vi piace tenete presente che non sono mai stata uno scout..).

VOTO:
                                             
Questa recensione è stata scritta da GIULIA



Nessun commento:

Posta un commento