martedì 7 febbraio 2017

La casa delle foglie rosse di Paullina Simons - Recensione



La casa delle foglie rosse
Paullina Simons

Genere: Thriller suspense
Editore: HarperCollins
Prezzo: Cartaceo 14,90€ - Ebook 6,99€
Serie: Autoconclusivo
Pubblicato: 19/01/2017 

Trama: Conni, Albert e Jim sono inseparabili fin dal primo anno di università: vivono, studiano e giocano a basket insieme, legati da un'amicizia totalizzante che ruota intorno all'anima del loro gruppo, la bellissima Kristina Kim, ma che negli ultimi tempi inizia a dare segni di cedimento. Quando il corpo di Kristina viene trovato nudo e semisepolto dalla neve nei boschi che circondano il college, tocca a Spencer O'Malley far luce sulle circostanze poco chiare di una morte che lo turba profondamente, forse per via dell'istintiva affinità che ha provato nei confronti della vittima nel momento stesso in cui l'ha conosciuta, pochi giorni prima. Com'è possibile che nessuno di quegli amici così stretti abbia denunciato la sua scomparsa? O'Malley è sicuro che la chiave di tutto sia lì, nei rapporti intricati e per certi versi inquietanti tra i quattro ragazzi, e le sue domande insistenti portano alla luce una rete di segreti, gelosie, reticenze e mezze verità che vanno ricomposti pezzo per pezzo, come un puzzle misterioso e complesso in cui ogni rivelazione è più scioccante della precedente.


Recensione

Quello di cui vi sto per parlare oggi è un libro davvero assurdo!
Non ho capito se mi piace, non ho capito se mi fa schifo, e forse anche per questo non l'ho inserito nella rubrica Demolition Book Derby.
Prima di tutto, posso dire che il romanzo si divide in due parti, la prima non mi è piaciuta per nulla, la seconda è accettabile.

La prima parte non mi è piaciuta soprattutto perchè odio la protagonista, Kristina, a pelle mi sta
antipatica.
E' una ragazza troppo strana, mi ha fatto venire l'orticaria, non riuscivo a capire per quale assurdo motivo fosse così misteriosa, non riuscivo a concepire il fatto che scappasse ovunque, inoltre la scrittura della Simons mi ha fatto davvero accapponare la pelle.
Ci sono troppi personaggi e per le prime quaranta pagine non ho fatto altro che cercare di capire quale fosse il nome del personaggio principale, troppi nomi, troppi discorsi venivano portati avanti, discorsi che avevano anche poco senso.
Si è parlato per un sacco di pagine del cane della ragazza, poi si è parlato del basket, mentre non sono stati dati al lettore dettagli che avrebbero reso la lettura molto più interessante.
La prima parte è completamente da bocciare, leggerla è stato davvero difficile e le mie colleghe possono confermare.


Non ci sono cose degne di note da ricordare, magari tutto poteva essere riassunto con un bel prologo ed invece mi sono ritrovata a leggere per più di cento pagine di una ragazza che non fa altro che perdere il suo cane, non fa che perdere il suo cappotto e quindi esce in pantaloncini in inverno.
Cosa potrebbe mai importarne al lettore? Perchè dovrei leggere di una tizia che dimentica il cappotto? Perchè dovrei leggere di una tizia che fa la lista degli impegni della giornata? Perchè dovrei leggere di Aristotele (la ragazza studia filosofia), quando l'autrice avrebbe potuto lanciare indizi sul passato della giovane?
Davvero inutile e senza senso, la prima parte è terribile e almeno duecento volte ho pensato di mollare questo libro.

Finite queste pagine, però, con la seconda parte ho intravisto uno spiraglio di luce, finalmente la storia è entrata nel vivo e, so che è brutto da dire, finalmente è morta Kristina.
Io l'ho detto che il suo personaggio non mi è piaciuto per nulla e qui lo confermo, appena lei è sparita, il libro è diventato molto più interessante.
Durante la seconda parte leggiamo del detective Spencer che cerca di capire chi ha ucciso la ragazza che è stata trovata sotto la neve ben nove giorni dopo la sua morte.
L'ispettore inizierà ad indagare e fin da subito gli indizi lo porteranno agli amici della ragazza, Albert e Conni, e al' ex ragazzo, Jim.

Ci sono state tante cose che non mi sono piaciute anche qui, come ad esempio il fatto che si parli dei ragazzi orfani come di persone che non hanno sentimenti o una morale perchè non hanno mai avuto una famiglia, queste sono affermazioni gravissime ed io non accetto il fatto che in un libro vengano proposte cose del genere.

Delle indagini non posso anticiparvi molto, però devo dire che alla fine il mistero che c'era dietro la morte della ragazza non era poi così grosso e un po' tutti potrebbero esserci arrivati,

Il libro non è granchè, anche se non è malissimo non mi sento di consigliarvelo, so che questo non è il mio genere ma credo che in giro ci sia molto di meglio.
La trama non mi ha mai attirato più di tanto però della Simons ho letto altro e posso dire che come autrice non mi dispiace, però ha un grosso difetto: si perde in discorsi infiniti che non hanno importanza per lo sviluppo della storia e questo perchè scrive libri enormi, che potrebbero essere snelliti un bel po'.
Io certe scelte stilistiche non le concepirò mai, adoro leggere libri in fretta, gli autori devono capire che la gente non ha tempo e non può perdere settimane della sua vita per una lettura, ma alla fine questo non sarebbe stato nemmeno un problema se il lettore avesse trovato dei contenuti ed invece questi non ci sono, la Simons fornisce solo particolari sterili e fini a se stessi.

Per oggi è tutto, spero che la prossima lettura si riveli un tantino più carina, ma in questo 2017 ancora non ho letto brutti libri e quindi il Demolition Book Derby ormai è dietro l'angolo...







VOTO:

4 commenti:

  1. Ciao Alessia,
    non avendo mai letto niente di questa autrice sarà meglio allora che mi lanci su qualcosa che non sia questo libro che tra l'altro non è nemmeno il mio genere

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    1. Io ho letto solo il primo libro della trilogia del cavaliere d'inverno, è molto bello però per me c'è sempre qualcosa che non va. La simons scrive davvero troppo e i suoi libri sono mattoni.

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  2. Ciao Ale io ho adorato la trilogia de Il cavaliere d'inverno, è il libro del mio cuore e quindi pensavo che il nome Paullina Simons fosse una garanzia. Poi l'anno scorso è stato pubblicato da Harper Italia Una valigia piena di sogni e non sono neanche riuscita a finirlo.. terribile nonostante sapessi che sarebbe comparso il nome Alexander Barrigton niente da fare, mi annoiava troppo e l'ho sospeso. Ed ora eccoci a questo romanzo... credo proprio che lo stile segua il filone che non mi è piaciuto. Beh temporeggerò e magari prima di prendere il cartaceo proverò con l'ebook. Vedremo ^^ Un bacione

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    1. Io invece l'altro libro della Simons non l'ho mai iniziato, ci sono cose che non mi convincono

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