Venerdì davvero speciale quello di oggi! Nuovo appuntamento con Grey... E che appuntamento! Preparate i vostri cosmopolitan ragazze, qui le cose si fanno interessanti!
Studia il suo telefono cellulare, si
alza di colpo, e si guarda intorno.
È
ora dello spettacolo, Grey.
Poso dieci dollari sul bancone e
passeggio verso di loro.
I nostri occhi si incontrano. Impallidisce
- scioccata, penso - e non so come mi saluterà, o come mi conterrò se dice
qualcos'altro su Elena.
Si infila i capelli dietro le
orecchie con le dita irrequiete. Un segno sicuro che è nervosa. «Ciao,» dice con
voce tesa e acuta.
«Ciao.» Mi chino e la bacio sulla
guancia. Ha un odore incredibile, anche se diventa tesa quando le mie labbra
sfiorano la sua pelle. È bellissima; ha preso un po' di sole, e non
indossa un reggiseno. I suoi seni si tendono contro il materiale di seta del
suo top, ma nascosti da suoi lunghi capelli.
Solo per i miei occhi, mi auguro.
E anche se è pazza, sono contento di
vederla. Mi è mancata.
«Christian, ti presento mia madre,
Carla.» Ana indica verso sua mamma.
«Mrs Adams, sono lieto di fare la
sua conoscenza.»
Gli occhi di sua madre sono su di
me.
Merda! Mi sta controllando. Meglio ignorarlo, Grey.
Dopo una pausa più lunga del
necessario, mi stringe la mano. «Christian.»
«Cosa ci fai qui?» Ana chiede, il
suo tono accusatorio.
«Sono venuto trovarti, mi sembra
ovvio. Alloggio in questo hotel.»
«Alloggi qui?» squittisce.
Sì.
Non riesco a crederci neanche io.
«Be', ieri hai detto che avresti voluto che fossi qui.» Sto cercando di
valutare la sua reazione. Finora ci sono stati: agitazione nervosa, tensione,
tono accusatorio, e voce tesa. Non sta andando bene. «Ogni tuo desiderio è un
ordine, Miss Steele,» aggiungo, impassibile, sperando di renderla
di buon umore.
«Le va di bere qualcosa con noi,
Christian?» Mrs Adams dice gentilmente, e cattura l'attenzione del cameriere.
Ho bisogno di qualcosa di più forte
della birra. «Vorrei un gin tonic,» dico al cameriere. «Con l'Hendrick's, se lo
avete, o il Bombay Sapphire. Cetriolo con l'Hendrick's, lime con il Bombay.»
«E altri due Cosmopolitan, per
favore,» aggiunge Ana, con uno sguardo ansioso verso di me.
Fa bene ad essere ansiosa. Penso che
abbia bevuto già abbastanza.
«Si accomodi, Christian.»
«Grazie, Mrs Adams.»
Faccio come chiede, e mi siedo
accanto a Ana.
«E così ti trovavi per caso
nell'hotel dove siamo venute a bere?» Il tono di Ana è teso.
«O forse voi vi trovavate per caso a
bere nell'hotel dove alloggio. Ho finito di cenare, sono venuto qui e ti ho
trovata. Ero soprappensiero per via della tua ultima mail» le lancio
un'occhiata «ho alzato gli occhi e ti ho visto. Una bella coincidenza, no?»
Ana sembra agitata. «La mamma e io
siamo andate a fare shopping stamattina, e nel pomeriggio ci siamo fiondate in
spiaggia. Stasera avevamo deciso di berci un paio di cocktail,» dice velocemente,
come se dovesse giustificare il fatto di essere in un bar a bere con la madre.
«Hai comprato quel top?» Chiedo. Ha davvero
un aspetto sensazionale. La sua canotta è verde smeraldo; ho fatto la giusta
scelta - color delle gemme - per i vestiti Caroline Acton che ho scelto per
lei. «Il colore ti dona. E poi hai preso sole. Sei bellissima.» Le sue guance
si colorano e le labbra si sollevano al mio complimento. «Insomma, avevo
intenzione di venire a trovarti domattina. Ma eccoti qui.» Prendo la sua mano,
perché voglio toccarla, e le do una
stretta gentile. Lentamente le accarezzo le nocche con il mio pollice, e il suo
respiro si altera.
Sì,
Ana. Sentilo.
Non
essere arrabbiata con me.
I suoi occhi incontrano i miei, e sono
ricompensato dal suo sorriso timido.
«Avevo pensato di farti una
sorpresa. Ma come al solito, Anastasia, sei stata tu a sorprendermi,
presentandoti qui. Non volevo interrompere la vostra serata insieme. Berrò un
drink veloce e andrò a dormire. Ho del lavoro da fare.» Resisto a baciarle le
nocche. Non so quello che ha detto a sua madre su di noi, se non altro.
«Christian, è un vero piacere per me
conoscerla, finalmente. Ana mi ha parlato di lei con molto affetto,» dice Mrs
Adams, con un sorriso affascinante.
«Davvero?» Guardo Ana, che sta
arrossendo.
Con
affetto, eh?
Questa è una buona notizia.
Il cameriere posa il mio gin tonic
di fronte a me.
«Hendrick's, signore»
«Grazie.»
Serve ad Ana e sua madre
Cosmopolitan freschi.
«Fino a quando si fermerà in
Georgia, Christian?» Chiede sua madre.
«Fino a venerdì, Mrs Adams.»
«Vuole venire a cena da noi, domani
sera? E, per favore, mi chiami Carla.»
«Mi farebbe molto piacere, Carla.»
«Ottimo,» dice. «Se volete scusarmi,
ho bisogno di andare alla toilette.»
Non è appena stata in bagno?
Mi alzo appena se ne va, poi mi
siedo di nuovo ad affrontare l'ira di Miss Steele. Prendo la sua mano ancora
una volta. «Quindi sei arrabbiata con me perchè ho cenato con una vecchia
amica.» Bacio ogni nocca.
«Sì.» È brusca.
È
gelosa?
«La mia relazione sessuale con lei è finita molto
tempo fa, Anastasia. Non voglio altre donne, solo te. Non l'hai ancora capito?»
«Penso che quella donna sia una pedofila, Christian.»
La fisso in stato di shock. «È giudizio molto severo.
Non si è trattato di niente del genere.» Le lascio la mano frustrato.
«Ah, e allora di cosa si è trattato?» scatta, alzando
ostinata il suo piccolo mento.
È l'alcool a parlare per lei?
Continua, «Ha approfittato di un quindicenne
vulnerabile. Se tu fossi stato una ragazzina, e Mrs Robinson fosse stata un
maturo signore e ti avesse coinvolto in una relazione sadomaso, sarebbe stato
accettabile? Se fosse successo a Mia?»
Oh, ora è ridicola. «Ana, non è stato così.»
I suoi occhi si accendono. È davvero arrabbiata.
Perché? Questo non ha nulla a che fare con lei. Ma io non voglio una
discussione in piena regola in un bar. Modero la mia voce. «Okay, almeno io non
l'ho vissuto così. Lei è stata un dono del cielo. Quello di cui avevo bisogno.»
Buon Dio, probabilmente sarei ormai morto se non fosse stato per Elena. Sto
lottando per controllare il mio temperamento.
Aggrotta la fronte. «Non capisco.»
Fermala,
Grey.
«Anastasia, tua madre tornerà presto. Non mi va di
parlare di questo adesso. Magari più tardi. Se non vuoi che mi fermi qui, ho un
aereo che mi aspetta all'aeroporto. Posso andarmene.»
La sua espressione si trasforma in panico. «No, non
andartene, per favore. Sono felice che tu sia qui,» aggiunge velocemente.
Felice? Mi sta prendendo in giro.
«Sto solo cercando di farti capire,» dice. «Mi sono
arrabbiata perchè, appena sono partita, sei andato a cena con lei. Pensa a come
ti senti tu ogni volta che incontro José. Lui è un mio caro amico, con cui non
ho mai avuto una relazione sessuale. Mentre tu e lei...»
«Sei gelosa?»
Come posso farle capire che io ed Elena siamo amici?
Non c'è nulla di cui essere gelosi.
Chiaramente, Miss Steele è possessiva.
Cosa ne pensate stavolta?
Grey Grey Grey, cosa ti passa per la testa?
Per scoprirlo vi aspettiamo come nostri lettori fissi!
Grazie come sempre a Chiara per la traduzione!
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