martedì 16 giugno 2015

Te lo dico sottovoce - Lucrezia Scali

Data pubblicazione: 5 marzo 2015

Casa Editrice: self published

Prezzo ebook: 0.99

Pagine: 371


Mia ha trent'anni, un pessimo trascorso con gli uomini e una madre che le organizza appuntamenti al buio. Ogni notte sogna il suo principe azzurro, ma al mattino si sveglia accanto a un meticcio con le orecchie cadenti e il pelo ispido. 

Durante il giorno, invece, gestisce una delle cliniche veterinarie più conosciute di Torino e coordina l'attività 
di pet therapy presso l'ospedale locale. Tuttavia nella vita di Mia sembra non esserci più spazio per l'amore. O, almeno, così pensava prima di conoscere Alberto, un affascinante medico, e Diego, un poliziotto che si è appena trasferito dalla Puglia. La freccia di Cupido riuscirà a colpire la persona giusta per guarire il cuore di Mia?



Oggi vi parlo di un libro che volevo leggere da tanto, ma che non so per quale motivo è sempre rimasto in fondo alla lista dei libri “da leggere”. Ora, posso dirvi che ho fatto una grandissima cavolata. 

Questo libro mi è piaciuto tanto, perché lo reputo diverso.
E’ un romanzo rosa, ma non è solo...
Questo è proprio l’elemento che più mi ha colpito. Non capita tutti i giorni di aprire un libro e leggere tutto quello che il protagonista fa durante la giornata, leggere del lavoro, delle abitudini, delle passioni, tutta quella quotidianità che a me piace, tanto. Di solito i romanzi rosa si soffermano solo sulla coppia e a me questo non va giù. Noi non viviamo in simbiosi con il nostro compagno, ragazzo, marito o quel che sia, non capisco perché le protagoniste dei nostri libri debbano “vivere”, (per me i protagonisti sono veri, non ci posso far nulla u.u) in base alla loro storia d’amore. Mi sembra tutto troppo scontato e irrealistico. 
Come ogni buon romanzo rosa che si rispetti abbiamo la nostra coppia, o meglio cadiamo in uno dei clichè esistenti dall’età della pietra, il famoso triangolo. Renato Zero cantava “Il triangolo no” ma io dico, viva i triangoli. A me questo triangolo è piaciuto. Perché a differenza delle altre storie non avevo un “ragazzo preferito”, certo il bello e dannato attira sempre ma anche il dottorino non era male... Poi, però il dottorino ha fatto la canaglia e mi è caduto. Smetto di parlare in codice e vi presento i protagonisti.

Mia è una veterinaria, quasi trentenne  che ama il suo lavoro, anche se non è particolarmente apprezzata dalla sua famiglia. La sua vita non è stata tutta rose e fiori ma lei ha saputo farsi forza e trasformare quelle debolezze in voglia di vivere. Quello che lei ha passato è forse una delle cose più brutte al mondo, ma ora non voglio dirvi nient’altro, anche perché tutta la storia la conoscerete alla fine del libro e io, di certo, all’inizio non mi aspettavo tutto ciò. Ma come vi ho detto non è la solita storia e va scoperta pian piano…

“Perché ogni volta che accade qualcosa di bello, dopo arriva una brutta notizia?”
“Perché funziona così. Anche le brutte esperienze ci insegnano qualcosa, sempre. Sono proprio quelle che ci aiutano a crescere e a gioire delle cose belle.”

Mia è splendida… Fa pet therapy, in ospedale ai bambini malati. L’adoro ed ho amato tantissimo i momenti trascorsi in ospedale e nella clinica veterinaria. E’ una persona normalissima, che ama il suo lavoro, ma che a differenza delle altre persone è una donna molto sensibile.

Ora passiamo a parlare dei boys…

Alessandro è il famoso dottorino. Il classico figlio di papà a cui  tutte noi donne aspiriamo. Dite la verità, volete vivere con un ricco sfondato? Io lo ammetto. Passerei tutto il giorno a fare shopping, come fa la sorella della nostra protagonista. Ora mi direte “ma non ti realizzi”… Certo che mi realizzo, avere l’armadio pieno zeppo è la realizzazione del sogno della mia vita ahahah. Poi mettici che il dottorino è anche figo e dolce, ed ecco l’uomo perfetto. Poi… BOOM!!! Mi è caduto e il sogno dell’uomo perfetto è andato a farsi benedire, ahimè.
Ultimo, ma non ultimo, componente di questo triangolo è l’affascinante poliziotto di Gallipoli, trapiantato a Torino, Diego. Che dire Diego è lo “stronzo”. Noi donne siamo attratte dallo stronzo, si sa… Cosa  possiamo farci, il fascino del bello è dannato è imparagonabile. Il sogno della vita è stare con il “dottorino”, ma di solito facciamo tutt’altre scelte…. Forse alquanto discutibili! 
La nostra Mia, però, è fortunata ed alla fine Diego non è poi tanto stronzo come vuol far credere. Ce l’ha un cuore e quando lo apre è WOW
L’unica pecca di questo libro è stata la causa in tribunale… Non mi è piaciuta particolarmente, poteva essere strutturata in maniera un po’ diversa.
Che dire, concludo dicendovi che mi è piaciuto TANTO questo libro e lo consiglio.
E’ un self published ma è appena stato acquistato da una grande Casa Editrice, dal nome ancora ignoto, ha scalato le classifiche in maniera impressionante, tanto di cappello.
Compratelo e leggetelo perché ne vale la pena e son soldi ben spesi.
A presto, Alessia

Vi inserisco il booktrailer, Buona visione ;)




“Non ho una sfera di cristallo per vedere come sarà il nostro futuro. L’unica cosa che posso garantirti è il presente, tutto nostro, con alti e bassi. Fatto di risate, di viaggi, di speranze e di sogni. Fin quando lo vorrai, fin quando non ne sarai sazia”.

VOTO:




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