martedì 27 dicembre 2016

Il sentiero del bosco incantato di Rosamund Hodge - Recensione - Demolition Book Derby #5

Tutti provano ad essere buoni finché smette di essere conveniente!
Nuova puntata del Demolition Book Derby, rubrica creata con la collaborazione del blog THE INK SPELL. Il titolo già dice tutto, rientrano in questa rubrica tutti i romanzi che per noi rappresentano un no, e credetemi, quello di oggi è un GIGANTESCO NO.
Passiamo alla recensione, buona fortuna!



Il sentiero del bosco incantato
Rosamund Hodge

Genere: Fantasy
Editore: Newton Compton
Prezzo: Cartaceo 9,90€ - Ebook 4,99€
Serie: Cruel Beauty Series
Pubblicato: 2016 

Trama: All’età di quindici anni, Rachelle era la migliore allieva di sua zia: aveva appreso le arti magiche e proteggeva il villaggio dalla magia nera. Ma la sua natura impavida la portò ad abbandonare il sentiero sicuro e a inoltrarsi nel bosco, per poter liberare una volta per tutte il suo mondo dalla minaccia dell’oscurità eterna. L’incontro proibito non diede i risultati sperati, e Rachelle fu costretta a fare una scelta terribile che la legò a quello stesso male che aveva sperato di sconfiggere. Tre anni più tardi, Rachelle ha messo la sua stessa vita al servizio del Regno, combattendo creature mortali nel vano tentativo di espiare la propria colpa. Quando il re le ordina di proteggere il figlio Armand, l’uomo che lei odia con tutta l’anima, Rachelle riesce a farsi aiutare proprio da lui a trovare la spada leggendaria che potrebbe salvarli. Insieme, i due compiranno un viaggio pericoloso attraverso l’opulenza e le insidie delle élite di corte, dove non possono fidarsi di nessuno. Inaspettatamente alleati, Rachelle e Armand scopriranno l’esistenza di pericolosi, giganteschi complotti e magia occulta… e un amore che potrebbe essere la loro rovina. All’interno di un palazzo maestoso costruito su ricchezze incredibili e segreti pericolosi, riuscirà Rachelle a fermare l’arrivo di una notte senza fine?


Recensione


La neve scende giù, lalalala. Buongiorno amici lettori, come state? Avete trascorso un buon Natale? La nonna vi insegue ancora con gli avanzi?
Noi oggi parliamo di cose belle (BUGIA) e dunque passiamo alla mia lettura.

La sagra dei poracci. È questo il titolo che avrebbero dovuto dare al romanzo. Di no-sense così ne esistono davvero pochi e io, ancora oggi, dopo circa una settimana dal termine della lettura, mi domando ancora perché.

L'autrice deve aver attraversato un periodo di grande disagio per scrivere questa roba. L'ho cominciato con le migliori intenzioni, il primo libro della serie, Bellezza crudele, mi era piaciuto e mi sono approcciata positivamente alla lettura. Primo capitolo okay, anche se da subito la protagonista appare come una cogliona colossale. Tu sei stata addestrata da una vita a combattere un determinato pericolo ma appena questo di presenta a te sotto forma di figaccione ti sciogli e ciaone tutto. 
Il cervello lo hai dimenticato nella culla?
Da questo momento in poi il lettore viene catapultato in un mondo che non capirà MAI completamente. Io ci ho provato, mi sono impegnata leggendo più di d'una volta qualche pagina, ma ci sono troppe cose che non hanno né capo né coda, messe lì per portare avanti il discorso. Leggere questo romanzo per me è stato come fare un giro nella lavatrice di mamma, a 10 gradi con centrifuga.... Ne sono uscita completamente stordita e stropicciata con il cervello spremuto.
Neppure il finale dà qualche soddisfazione. Piatto, patetico come tutto il resto. La Hodge doveva essere affetta da dissenteria acuta per avere scritto questa ca***a.

Puoi uccidermi, ma non puoi darmi la caccia.

Questo libro ci viene presentato come un retelling di Cappuccetto rosso... Io vorrei prendere chi ha detto questa cosa e appenderlo a testa in giù nel giardino di casa. Ma Cappuccetto rosso dove?!? Solo perché la protagonista all'inizio indossa questo mantello, non vuol dire niente. Allora io adesso me ne vado in giro con un vestito azzurro, una treccia bionda a cantare Let it go, e voglio vedè se dite che sono il retelling di Frozen. Ma fatemi il piacere!


Scusate, non vi ho raccontato un cippa della storia, ma purtroppo, anzi per fortuna, non saprei cosa dirvi. Ripeto, non c'è un senso, i personaggi hanno la stessa personalità di un piccione costipato e persino l'antagonista mi ha annoiata. #MaiUnaGioia

Devi sempre scegliere tra il sentiero degli aghi e il sentiero degli spilli. Quando un vestito è strappato, sai, puoi fissarlo solo con uno spillo, o poi prenderti il tempo di ricucirlo. Ecco cosa vuol dire. La strada facile e veloce, o quella dolorosa ma efficace.

E dopo questa non recensione, vado ad ammirare i miei regalini natalizi. Se avete letto questo romanzo, fatemi sapere cosa ne pensate, altrimenti statene alla largaaaaa.
xoxo
VOTO:


2 commenti:

  1. sempre spassosissima questa rubrica!!
    Su questo libro ho letto altri pareri negativi quindi sicuramente mi terrò alla larga

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