lunedì 10 ottobre 2016

Segnalazione: 9 Novembre di Colleen Hoover + Intro

"Ho bisogno che tu sappia che sei sempre stata tu ad avere il mio cuore. E non avrei mai lasciato che qualcuno lo prendesse in prestito se avessi saputo che c’era una sola diavolo di possibilità che tu non me lo avresti mai ridato."
- November 9

Colleen Hoover è una delle autrici più amate dai lettori americani, italiani e non solo...
Nel corso degli anni ci ha raccontato tantissime storie. Non potrei mai dimenticare le lacrime versate per "L'incastro imperfetto", non potrei mai rimuovere dalla mia mente il sentimento di speranza che mi ha suscitato "Le confessioni del cuore", come non potrei mai cancellare la serie Hopeless, che mi ha fatto scoprire quest'autrice e tutto ciò che i suoi libri suscitano. Le sue parole sono emozioni, i suoi romanzi contenitori di meravigliose esperienza di vita. 
20 OTTOBRE Colleen Hoover arriva qui in Italia e lo fa con 9 Novembre, libro già amato dalle lettrici americane, ma adesso tocca a noi italiane e non possiamo che non essere in folle trepidazione.


Titolo: 9 Novembre
Autore: Colleen Hoover
Genere: New Adult
Editore: Leggereditore
Data pubblicazione: 20/10/2016

Trama: Fallon incontra Ben, un aspirante scrittore, il giorno prima che lei parti per il suo viaggio. La loro inopportuna attrazione li spinge a passare insieme l’ultimo giorno di Fallon, a Los Angeles, e la sua vita diventa l’ispirazione creativa che Ben ha sempre cercato di trovare per il suo romanzo.
Col passare del tempo e tra le varie relazioni e tribolazioni delle loro vite separate, loro continuano a incontrarsi nella stessa data ogni anno. Fino a che un giorno Fallon inizia a dubitare se Ben le abbia detto la verità o architettato una realtà perfetta solo per effetto  dell’ultimo colpo di scena.
Può essere la relazione di Ben con Fallon – e contemporaneamente il suo romanzo – considerata una storia d’amore anche se finisce con un cuore spezzato?


Non posso lasciarti già! Non ho ancora smesso di innamorarmi di te!

Chi lo ha già letto, ha detto che questo libro si legge in pochissime ore, una persona "sana di mente" non riuscirebbe mai a staccarsi e non lo fa. 
9 Novembre è un libro inaspettato, un libro che ti distrugge e ripara il cuore allo stesso tempo. I lettori se ne sono innamorati e lo hanno odiato allo stesso tempo. 9 Novembre è unico.
  

Questa è la vita reale, e nel mondo reale quando trovi l'amore, si prende. Si afferra con entrambe le mani e si fa tutto il possibile per non lasciarlo andare.

Il 9 Novembre è il giorno in cui Fallon e Ben si incontrano per la prima volta, nel corso degli anni continueranno ad incontrarsi quel medesimo giorno. Colleen ci mostrerà come i due personaggi con il passare degli anni cambino, maturino, ma come le loro cicatrici restino sempre le stesse, e vedremo, anno dopo anno, crescere la loro storia d'amore.


Cover Originale




Autrice: Colleen Hoover è nata l’ 11 dicembre 1979 a Sulphur Springs, Texas, È cresciuta a Saltillo, TX e si è diplomata alla Saltillo High School nel 1998. Nel 2000, sposa Heath Hoover, con il quale ora ha tre figli. Ha anche un maiale di nome Sailor. La Hoover si è laureata in Servizi Sociali presso la Texas A & M-Commerce. Ha svolto diversi lavori di assistenza sociale e di insegnamento fino a quando ha iniziato la sua carriera di scrittrice. Nel novembre 2011, Colleen ha iniziato a scrivere il suo primo romanzo, “Tutto ciò che sappiamo dell’amore”, senza alcuna intenzione di farsi pubblicare. Era stata ispirata da una canzone degli Avett Brothers:”Head Full of Doubt/Road Full of Promise”. Dopo alcuni mesi, il suo romanzo è stato recensito e ha ricevuto 5 stelle da un importante blogger, Maryse Nero. Dopo di che, le vendite sono aumentate rapidamente e “Tutto ciò che sappiamo dell’amore” e il suo sequel, “Point of retreat”, sono entrati nella lista del New York Times Best Seller. 

Estratto:
Mi chiedo che tipo di suono farebbe se dovessi rompere questo bicchiere sulla sua testa. E' un bicchiere pesante. La sua testa è dura. Il potenziale per un grande e bel botto c'è. Chissà se sanguinerebbe. Ci sono dei tovaglioli sul tavolo, ma la qualità è scadente e non assorbirebbero molto sangue.
"Quindi sì. Sono un po' scioccato, ma sta succedendo" - dice.
La sua voce fa sì che la mia presa si stringa intorno al bicchiere nella speranza che rimanga in mano e non finisca contro la sua testa.
"Fallon?" - si schiarisce la gola e cerca di ammorbidire le parole, ma queste mi colpiscono ancora come coltelli.
"Hai intenzione di dire qualcosa?"
Ho colpito un cubetto di ghiaccio con la mia cannuccia, immaginando che sia la sua testa.
"Cosa dovrei dire?" - borbotto come un bambino impertinente invece di dimostrare i miei diciotto anni.
"Vuoi che mi congratuli con te?" Appoggio le spalle sulla sedia dietro di me e piego le braccia sul petto. Lo guardo e mi chiedo se il rammarico che vedo nei suoi occhi è il risultato della mia delusione o se sta semplicemente recitando ancora. Sono passati solo cinque minuti da quando si è seduto e si è già calato nella parte. E ancora una volta, sono costretta ad essere il suo pubblico. Le sue dita tamburellano ai lati della tazza di caffè mentre mi osserva in silenzio.
Taptaptap.
Taptaptap.
Taptaptap.
Lui pensa che io alla fine ceda e gli dica quello che vuole sentire, ma non è stato abbastanza vicino a me negli ultimi due anni per sapere che io non sono più quella ragazza. Quando mi rifiuto di riconoscere la sua performance, alla fine sospira e toglie i gomiti dal tavolo.
"Beh, ho pensato che saresti stata felice per me".
Forzo un rapido sorriso scuotendo la testa. "Felice per te?"
Lui alza le spalle e un sorriso compiaciuto prende il sopravvento sulla sua espressione già irritante.
"Non sapevo di avere dentro me il desiderio di diventare di nuovo padre".
Una risata forte e incredula sfugge dalla mia bocca.
"Rilasciare sperma nella vagina di una di ventiquattro anni non fa di te un padre" - dico, un po' amaramente.
Il suo sorriso compiaciuto scompare, si appoggia indietro e piega la testa di lato. La testa di cazzo si muoveva sempre quando non era sicuro di come reagire.(Basta guardare come se stessi contemplando qualcosa di profondo e trasmetterai quasi ogni emozione. Triste, introspettiva, dispiaciuta, simpatica.)
Non deve ricordare che è stato lui il mio insegnante di recitazione per la maggior parte della mia vita, e questo aspetto è stato uno dei primi che mi ha insegnato.
"Non credi che io abbia il diritto di definirmi padre?" Sembra offeso dalla mia risposta. "Cosa siamo io e te, allora?"
Considero la sua domanda retorica e colpisco un altro cubetto di ghiaccio. Abilmente infilo dentro la mia cannuccia e faccio scorrere il cubetto in bocca. Lo mordo forte e lo mastico indifferente. Di certo non si aspetta che io risponda a questa domanda.
Non è stato un "padre" quando quella notte la mia carriera di attrice è arrivata alla fine, avevo solo sedici anni.
E se devo essere onesta con me stessa, non sono neppure sicura che fosse un padre prima di quella notte. Eravamo più come insegnante di recitazione e studente. Passa una delle sue mani attraverso i costosi capelli impiantati che sfiorano la fronte.
"Perchè stai facendo questo?" Sta diventando sempre più infastidito a causa del mio atteggiamento.
"Sei ancora arrabbiata con me per non essermi presentato al tuo diploma?"
"No" - rispondo. "Io non ti ho invitato al mio diploma". Lui si tira indietro, mi guarda incredulo. "Perchè no?".
"Ho avuto solo quattro biglietti".
"E allora?" - dice.
"Sono tuo padre perchè diavolo non avresti dovuto invitarmi al tuo diploma di scuola superiore?"
"Tu non saresti venuto."
"Non lo sai" - spara di nuovo.
"Non sei venuto". Alza gli occhi. "Beh, certo che non l'ho fatto, Fallon. Non sono stato invitato". Sospiro pesantemente.
"Sei impossibile. Ora capisco il motivo per cui la mamma ti ha lasciato". Scuote leggermente la testa. "Tua madre mi ha lasciato perchè ho dormito con la sua migliore amica. Il mio carattere non c'entrava."
Non so cosa dire a quest'uomo. Non ha rimorsi. In un certo senso lo odio e lo invidio, vorrei essere più simile a lui e meno a mia madre. E' ignaro dei suoi molti difetti, mentre i miei sono il punto focale della mia vita. I miei difetti sono il motivo per cui mi sveglio la mattina e ciò che mi tiene sveglia ogni notte.
[...]
"Ho bisogno di usare il bagno" - mormoro allontanandomi dalla sedia. Mi precipito verso il bagno per prendermi un momento di tregua da mio padre. Non so il motivo per cui gli ho chiesto di incontrarmi oggi. Potrebbe essere perchè mi sto trasferendo e non voglio vederlo per Dio sa quanto tempo, ma non è nemmeno una buona scusa. Con uno swing apro la porta, la chiudo dietro di me e tiro dal distributore un coprisedile di protezione per metterlo sopra il water. Ho letto uno studio sui batteri nei bagni pubblici una volta.
E' stato appurato che nel primo bagno si trovano meno batteri. Le persone pensano che il primo bagno sia quello più utilizzato, quindi la maggior parte delle persone lo salta. Non io.
E' l'unico che uso.
Non sono sempre stata germofobica, ma aver trascorso due mesi in ospedale quando avevo sedici anni mi ha fatta essere un po' ossessiva-compulsiva quando si tratta di igiene. Una volta che ho finito di usare il bagno, lavo le mani per almeno un minuto. Le guardo tutto il tempo, rifiutandomi di guardare lo specchio. Evitare il mio riflesso diventa più facile giorno dopo giorno, ma lo intravedo mentre raggiungo un tovagliolo di carta. Non importa quante volte mi sono guardata allo specchio, non sono ancora abituata a quello che vedo.

La mia mano sinistra tocca le cicatrici che attraversano il lato sinistro del mio viso, sopra la mascella e sul collo. Scompaiono sotto il colletto della camicia, ma sotto i miei vestiti, le cicatrici percorrono l'intero lato sinistro del mio busto, fermandosi appena sotto la mia vita. Ho portato le mie dita sulle aree di pelle che assomigliano a pelle raggrinzita. Cicatrici che costantemente mi ricordano che il fuoco era reale e non solo un incubo dal quale potevo svegliarmi con un pizzico sul braccio. Sono stata bendata per mesi dopo l'incendio.
TO BE CONTINUED...


Qui nel Walk in Wonderland non vediamo l'ora che esca questo libro e sicuramente leggerete la nostra recensione, ora non possiamo far altro che aspettare il 
20 OTTOBRE, l'appuntamento con la Hoover è imperdibile!

9 commenti:

  1. Wowwww ho il cuore che batte a mille ❤️_❤️ Fibrillazione causa Hoover!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Puoi ben dirlo ;) il 20 ottobre è ancora troppo lontano...

      Elimina
    2. Questo libro penso sia un gran capolavoro, non vedo l'ora di leggerlo!!!

      Elimina
  2. Ho adorato questo libro. La prima volta che mi sono cimentata nella lettura in lingua e sono riuscita a leggere questo stupendo libro che consiglio sicuramente di leggere perchè la Hoover non delude mai!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai ragione. Questa autrice è una garanzia. Purtroppo io sono negata per la lettura in lingua,quindi devo sempre aspettare la pubblicazione italiana :(

      Elimina
    2. Susy ti sto invidiano perche sei riuscita a leggerlo ahahahah

      Elimina
  3. Ho da poco "conosciuto" i libri della Hoover e me ne sono innamorata *_* Non vedo l'ora di leggere questo!

    RispondiElimina